20 Ago Una Festa molto speciale
Ora ci cimenteremo in una cronaca particolare della scorsa Festa del Pratomagno, ovvero nel punto dove ci siamo lasciati alla puntata precedente. Mi’, arièccheli, direte. Va bene, recentemente siamo stati un po’ monotoni, sarà anche che siamo attempatelli ma, come avevamo già annunciato, c’era (e c’è più che mai) una ragione specifica, ricordata per l’occasione dall’immagine di apertura, per cui ci appelliamo alla vostra comprensione. Tra l’altro, si tratta di una cronaca che noi riteniamo un po’ ignorata dagli usuali canali informativi locali, per cui magari ci scappa uno scùppe giornalistico… che comunque non è il nostro obiettivo.
Antefatti
Avevamo dato risalto al fatto che eravamo in contatto con australiani ampiamente ritenuti parti molto informate sulla storia dell’aviatore Herbert “Bert” Hinkler. Ebbene, uno dei più eminenti storici in argomento è Kevin Lindeberg, di Brisbane, capitale del Queensland, lo stesso stato in cui è anche Bundaberg, la città natale di Bert.
Kevin, tenuto costantemente al corrente delle nostre attività sin da fine 2013, ha espresso più volte il desiderio di tornare dove già fu oltre quarant’anni fa, nei luoghi che videro la triste scomparsa del trasvolatore. E quale occasione migliore della Festa del Pratomagno? E così abbiamo pianificato e organizzato la relativa logistica in prima persona, oneri compresi salvo solo il lungo trasferimento aereo che – dato il soggetto e la particolare missione – è stato concesso a titolo gratuito da Virgin Australia ed Etihad! Poteva anche essere una trasferta istituzionale, ma Kevin ha voluto per il momento mantenere per quanto possibile un basso profilo, una sorta di gita privata, nonostante specifiche credenziali di rappresentanza da parte del Sindaco di Bundaberg e del Hinkler Hall of Aviation. Della cosa avevamo comunque doverosamente informato le locali istituzioni, cosa che ci porta al…
Mercoledì 23 luglio – Tracciato in tempo reale grazie a noti servizi on line, Kevin è atterrato in orario a FCO, di prima mattina. Alle 11:00 avevamo la conferenza stampa presso la Provincia ma grazie a Franco in veste di tassista long range, Kevin alle 10:55 riusciva a essere in loco! E da qui, le nostre iniziative e i nostri progetti, presentati in nome di CAI Arezzo e amalgamati con le restanti manifestazioni imperniate sulla Festa del Pratomagno, hanno poi raggiunto il pubblico attraverso i nostrani canali informativi.
Giovedì 24 luglio – Nonostante il terribile influsso di un top jet-lag sul nostro ospite, abbiamo una serie di compiti ben precisi da assolvere prima della festa e tutto va svolto prima possibile, non ultimo a causa di previsioni meteo completamente ballerine per tutto il periodo. E quindi la mattina successiva siamo lassù di buon’ora, con Kevin debitamente equipaggiato dal gruppo per scarponate d’altura.
Prima tappa, il marker che segna il crash site, il luogo dove fu ritrovato il relitto. Quel marker fu piazzato lassù da una squadra di notabili aretini del 1974, presente lo stesso Kevin quale inviato di Edward “Ted” Wixted (1927-2001), esperto e storico dell’aviazione del Queensland Museum (Brisbane) e che avrebbe poi portato avanti una battaglia per dimostrare retroscena e dinamica dell’incidente ben diverse dalle conclusioni ufficiali. Ipotesi e tesi costituiranno poi il fulcro del famoso libro The Last Flight of Bert Hinkler, rilasciato però non prima che l’ultimo dei tre “accusati” fosse ormai deceduto. Immaginabile un lungo momento di turbinìo di commoventi ricordi da parte del nostro ospite.
Questa posizione è tra l’altro riportata sulla cartografia IGM d’anteguerra, laddove sembra vi fosse realmente una croce metallica, ma con simbologie e posizione troppo grossolane per poter degnamente rappresentare qualcosa di significativo.
Secondo obiettivo, ritrovare il luogo dove fu rinvenuto il corpo del pilota. Partendo dal marker, quarant’anni fa Kevin aveva percorso più volte il declivio fino a quel punto, guidato da due testimoni più-che-oculari, due dei carbonai che l’avevano trovato in quel tardo aprile del 1933. Quel percorso è stato nuovamente compiuto, quasi ad occhi chiusi e nonostante nel frattempo l’aspetto ambientale sia assai cambiato. Marcatura fisica e GPS del punto, foto cerimoniale di gruppo e via a rifugiarsi da Giocondo dato l’inizio di preannunciata pioggia.
I due punti, crash e death sites sono distanti una settantina di metri sull’orizzontale, ma da considerare anche il relativo dislivello di una trentina di metri (rilevazioni mediate su diverse letture GPS/SPS, senza correzione differenziale).
Durante il ritorno, giunge ci notizia della possibile e inattesa presenza dell’ambasciatore australiano alla Festa. Beh, avevamo vagamente accennato all’ambasciata quello che stavamo facendo e ci proponevamo ma inviti e cerimoniali sono completamente fuori dalle nostre portate nonché spettanze! Rimaniamo frastornati e un po’ preoccupati dalle possibilità di poter gestire almeno decorosamente la cosa, anche in termini di debiti coordinamenti con gli enti locali. Sarà Kevin a tenerci sollevati: Don’t worry, I know him and we know what we have to do…
Sabato 26 luglio – Siamo alla terza tappa, posa di un semplice e dignitoso ancorché provvisorio segno sul ritrovato death site. Anche questo punto era stato parimenti marcato quarant’anni fa, ma probabilmente la creazione delle vicine piste forestali nonché l’impianto dell’abetina, oltre a possibili sevizie meteo, non si sono date troppa speme per un anonimo oggetto conosciuto. Per diritto di territorialità, Andrea e Davide (raggiolatti già noti e parte del gruppo CAI in contesto) forniscono materie prime, attrezzi e … mano d’opera…
Ora più che mai, foto di circostanza con tanto di bandiera ufficiale del Parlamento Australiano, portata ovviamente da Kevin. Nonostante la grigia previsione, stavolta il meteo ci grazia per cui alla fine ci scappa anche il dolcetto di festeggiamento alla Fonte Cerbareccia, per l’occasione quasi alla seconda primavera floreale dato il luglio…marzolino! Ma che gioia per i micofagi!
La domenica della Festa
Come recita la sintesi in locandina (v. Rif. [5a]), assieme al calendario eventi dell’EcoMuseo del Casentino (v. Rif [6]), oggi si prospettano diverse iniziative e lungo l’intera giornata. Ma la presenza dell’ambasciatore (ormai confermata, strano che un solo canale informativo web ne abbia data tempestiva notizia…) elettrizza un po’ tutti, compresa la folta congrega ANC di Loro (v. Rif. [7]). Il meteo fa però le bizze sin dall’alba, scarsa visibilità e pioggerella mattiniera già fanno saltare alcune iniziative. Siamo molto tesi, abbiamo una grande occasione e ci si mette pure il tempo!
Siamo su di prima mattina e programmi, ambienti, discorsi, slideshows, filmati, risorse tecnologiche e piani-B vengono febbrilmente ricontrollati, ma già il meteo non è buon presagio. La visibilità è scarsa, la pioggia ha pure fatto saltare il rito religioso alla Croce… come arriverà l’ambasciatore? elicotteri e megascorta?
E poco dopo mezzogiorno, in modo sommesso su minivan anonimo e a seguito di fuoristrada di enti locali (pilotaggio più che scorta…), arriva Mike Rann con consorte!
Dopo le dovute presentazioni, si tenta la sorte della visita al Cippo Hinkler, naturalmente dovuta per più aspetti, e magari anche alla Croce. Le circostanze fanno ovviamente escludere una passeggiata Giocondo-Cippo e grazie a tre adeguati mezzi messi a disposizione dalle locali istituzioni la comitiva – rappresentanti enti locali, ambasciatore col suo stretto seguito e gruppo CAI Arezzo – raggiunge il Pianellaccio, tra divertenti sobbalzi, pazienti armenti e vaporosi nebbio-nuvoloni d’altura.
Poi accade l’insperato, la Croce comincia a far capolino, la cupa nuvolaglia apre dei luminosi squarci e il nebbione di sommità tentenna e si alza. Il nardeto è di un verde sfavillante laddove di questi empi di solito si presenta ormai ben più giallognolo. Come d’incanto (e non è vana retorica), i comportamenti stessi cambiano, le facce sorridenti, le condotte disinvolte e qualsiasi residuo formalismo – e già ve n’era poco! – si dissolve col nebbione! Va bene, è una visita di carattere privato ma è pur sempre un Honourable ex-deputato e pure ex-premier! Siamo abituati a ben altre altezzosità nostrane, no?
Sta di fatto che da questo momento in poi, complici anche le splendide scenografie che ci circondano, tutto diventa spassoso e rilassato e non c’è bisogno di aggiungere altro all’eloquenza delle immagini che seguono. Ne è testimone il biker casualmente di passaggio…
Ci vedete lì sul cassone di quel pick-up in apripista della carovana? Non ci sono parole per descrivere quanto ci siamo divertiti! Siamo tornati con la mente a esperienze oggi ormai storia, ai micidiali sballottamenti sui cassoni degli agili ACL guidati da spietati autisti che cercavano solo di sbalzar fuori i poveri militi meccanizzati! Che spasso, gente! E siamo anche riusciti a fotografare senza troppi “mossi”!
Pranzo ovviamente da Giocondo, con scambi di saluti anche con i commensali ANC, dopodiché inizia il programmato show pomeridiano. Introducono doverosamente i rappresentanti delle locali istituzioni. Segue la parola dell’ambasciatore, felice di aver così onorato un proprio eroe nazionale “ripercorrendo gli stessi passi che il suo predecessore John Ryan aveva compiuto quarant’anni prima”, con un caloroso discorso sul nostro progetto H-Ring e sulla connessa iniziativa – di cui Kevin ha fatto propria missione vitale – di posare adeguati segni di memoria sui quei punti laggiù, sul Prato alle Vacche, con diretto contributo del governo australiano. Viene sottolineato – più che auspicato – il vivo impegno congiunto di realizzazione di opere e manufatti entro termini da permetterne solenne inaugurazione in occasione della medesima Festa l’anno venturo, momento a cui si onorerà di partecipare. Le opere intese sono sia il nuovo memorial (e relativo adeguamento dell’area) sia il “nostro” H-Ring, che ne costituisce simbiotico completamento. A suggello del reciproco impegno e a simbolo sia dell’importanza che viene riconosciuta alla memoria del proprio eroe nazionale sia in nome delle strette relazioni tra i due paesi, l’ambasciatore ci ha consegnato la bandiera che ha visto la prima luce al death site, che ora verrà gelosamente custodita da CAI Arezzo e sarà nuovamente spiegata all’inaugurazione di quanto promesso.
Purtroppo, un improvviso precipitare della situazione libica, verso cui Rann è pure ambasciatore, ha poi richiesto il suo urgente rientro in sede.
Segue un corposo e appassionato discorso di Kevin, che diviene anche struggente quando si sofferma sul recente abbattimento del volo MH17 sul cielo ucraino, dove una mano criminale ha assassinato 298 persone, 37 delle quali australiane. Il discorso termina con ferventi esortazioni al congiunto compimento delle opere proposte.
I partecipanti (mica pochi!) hanno potuto seguire il discorso attraverso “simultanea” traduzione proiettata.
A seguito, come da programma originale, il filmato casalingo in memory of Bert, che il pubblico appare aver compreso e gradito. Con un pizzico di orgoglio, riveliamo che quel modesto filmato, che noi descriviamo come “un canto per Bert e il Pratomagno come fossero uno”, era stato da tempo “spedito” in Australia (potenza del cloud storage…) e apprezzato – oltre Kevin – da enti e personaggi in qualche modo connessi al pilota e alle sue vicende.
Un fugace interludio
Quando Kevin Lindeberg si ferma ansimante davanti al giovane faggio, ora raddoppiato d’altezza, dove lui stesso, 40 anni prima, aveva partecipato a porre il marker; quando Kevin si commuove, accarezzando quel pedone dove lungamente appoggia la testa; quando Kevin percorre la discesa verso il death site, con passo fisicamente incerto ma sicuro in volontà e ricordo; quando Kevin decreta senza titubanza alcuna il sito cercato e insieme a noi pianta la croce di legno dove stende la bandiera del suo Paese… È qui che abbiamo visto il più grande senso compiuto, la ricompensa di tutto quanto fatto negli ultimi mesi.
Il pensiero va da solo a quell’eroe che, come un cavaliere d’altri tempi, sfidava l’atmosfera cavalcando un aereoplanino di carta, affrontando il rischio supremo per un’idea, un sogno. E muore per aprire una nuova strada. In quel momento ci rendiamo conto di quanto diverso sia il nostro mondo, dove tutto si brucia velocemente e – soprattutto! – superficialmente.
Come dice Kevin nel suo speech, “Hinkler era un idealista, dotato di coraggio, determinazione e motivazione e i suoi valori erano quelli che ispirano e oltrepassano le epoche e che non conoscono confini nelle umane attività.”
La maglietta che ci è stata donata dal Hinkler Hall of Aviation sarà per noi un prezioso segnalibro di una indissolubile montagna di ricordi ed emozioni.
Postfatti
Dopo cinque giorni di fiamma, in cui si è stati profondamente impegnati su diversi fronti convergenti al medesimo proposito, è ora il momento di un attimo di relax … in ordinario turismo di ricchezze culturali cittadine, grazie anche alla competenza storica e linguistica di Lisa.
Concludiamo qui la cronaca, molto amputata (purtroppo o per fortuna, fate voi) per questioni di spazio e opportunità. D’altro canto, il reportage non vuole essere finalizzato alla mera notizia che propaganda sé stessa e buonanotte. Vorremmo infatti evidenziare che quanto accaduto in quella memorabile giornata, dignitosamente o meno qui riassunto poco importa, è soprattutto un impegno firmato e timbrato sui quei propositi che saranno “messi all’incasso” tra un anno. Per il recupero di una memoria e sinergica valorizzazione del territorio, CAI Arezzo e altre entità del territorio hanno fatto e faranno, per gli australiani ormai è un obiettivo stabilito ma, per la relativa finalizzazione, d’ora in poi senza parte attiva degli amministratori pubblici locali si fa poca strada…
Riferimenti (non esaustivi…):
[1] CAI Arezzo
[2] Provincia AR, comunicato stampa
[3] TuttoRaggiolo – Brigata di Raggiolo
[4] Brisbane Times (maggior quotidiano del Queensland, utilizza le nostre foto spedite direttamente all’articolista, Tony Moore)
[5a] Croce del Pratomagno – la Festa
[5b] Croce del Pratomagno – Hinkler Ring
[6] Ecomuseo del Casentino – programma estivo 2014
[7] Festa della Montagna – locandina comprendente programma ANC:
[8] Mike Rann (biografia by Wikipedia EN)
saluti a tutti da Carlo e Gianfranco e ci facciamo interpreti di quelli da parte di Franco, Andrea e Davide