01 Dic Un novembre molto piovoso
Vediamo di fare un riassunto sulle piogge che si sono avute nel mese di novembre appena passato, un mese che è stato senza dubbio molto piovoso come non accadeva da tempo.
Prima di dedicarci alle piogge, va però constatato che dal punto di vita delle temperature anche questo mese è stato abbondantemente sopra la media, si sono avute pochissime nevicate sui monti e solo sulle cime più alte, la temperatura più fredda avuta sulla cima del Monte Falco a quota 1628 m è stata una banale -1.7°c.
Precipitazioni quindi che sono state quasi sempre a carattere di pioggia anche sui monti più alti, aumentando il livello dei corsi d’acqua che hanno causato molte preoccupazioni in questo mese. In particolare nella nostra provincia i danni maggiori si sono avuti nella zona di Ponte Buriano, dove purtroppo va annotato ad esempio che la squadra locale di calcio è stata costretta ad abbandonare il campionato per i troppi danni riportati nelle loro strutture.
In tante altre zone si sono avuti allagamenti, con esondazioni sui campi che però non hanno causato particolari problemi. Restano poi noti i consueti problemi di allagamenti in alcune aree della città di Arezzo…
In questo articolo non ci soffermeremo sulle immagini degli allagamenti, che quelle ormai sono state ampiamente viste e riviste e si possono trovare ovunque in rete, ma vi mostreremo i dati delle piogge avute in molte località e i grafici dei valori idrometrici di alcuni corsi d’acqua. Dati e grafici che in rete si trovano più difficilmente ma che noi di ArezzoMeteo abbiamo prontamente salvato nei nostri archivi.
Guardiamo subito il totale di pioggia mensile avuta in molte località. Nella nostra provincia il dato più alto è di Montemignaio con 530.8 mm.
Altri dati di nostre stazioni meteo Davis:
Molino di Bucchio (580 m) 500.8 mm
Ponte a Poppi (339 m) 444.0 mm
Stia (435 m) 388.6 mm
Monte Falco (1628 m) 382.6 mm
Salutio (326 m) 379.8 mm
Località Campi di Bibbiena (363 m) 283.0 mm
Olmo – Località il Matto (295 m) 233.4 mm
Mercatale di Cortona (318 m) 218.4 mm
Se ci spostiamo nel resto della Toscana possiamo vedere come alcune località abbiano pure superato i 1000 mm!
Il momento più critico è stato senza dubbio tra il 16 e il 17 novembre, quando molti corsi d’acqua hanno superato i livelli di allerta e si è temuto anche per Firenze e Pisa.
Qui una mappa emblematica dove è visibile lo stato dei corsi d’acqua nella mappa ufficiale della Protezione Civile, ore 7.45 del 17 novembre molti idrometri avevano superato il 2° livello di allerta.
Questa la mappa delle piogge avute nelle 24 ore tra le 15.30 di sabato 16 e le 15.30 di domenica 17 novembre. Fu questo uno dei momenti con le piogge maggiori, specie tra il pomeriggio di sabato e l’alba di domenica.
Quella di domenica 17 novembre fu infatti una giornata di apprensione per le piene dei corsi d’acqua.
Passiamo ora a guardare i grafici idrometrici di alcuni corsi d’acqua, grafici sempre a cura della Protezione Civile – CFR Toscana. Al giorno d’oggi questi dati sono chiaramente tutti automatici, una volta queste letture avvenivano in maniera manuale con delle aste graduate, aste graduate che su alcuni ponti possiamo trovare anche al giorno g’oggi.
Qui il grafico della Chiana al ponte di Cesa.
Ecco il ponte di Cesa in questa immagine di domenica mattina 17 novembre, si vede al centro il rilevamento automatico (quello riportato nel grafico sopra) e quello manuale sulla sinistra quasi totalmente sommerso dall’acqua.
Questo era il livello della Chiana al ponte tra Frassineto e Montagnano, notate come l’acqua era veramente alta.
Qui il grafico della Chiana nella zona della Chiusa dei Monaci ad Arezzo. Seguiamo questi dati dal 2009 e in questi 10 anni mai la Chiana ad Arezzo era stata così alta. Purtroppo non si trovano i dati storici con i valori delle piene maggiori.
Questo il punto dell’idrometro, foto sempre di domenica mattina 17 novembre.
L’asticella manuale alla Chiusa dei Monaci.
Di seguito riportiamo molti altri grafici che noi avevamo prontamente salvato.
Un ultimo grafico che mostra l’acqua del Fiume Tevere subito dopo la diga di Montedoglio.
L’importanza dei laghi artificiali, non solo come riserva idrica di acqua per l’estate ma anche per trattenere le piene dei fiumi. Come vedete dal grafico l’acqua infatti è stata sempre costante, segno che l’acqua a monte è stata totalmente trattenuta nel lago. Questo è stato possibile perché il Lago di Montedoglio è grande e fino a inizio novembre aveva anche un livello piuttosto basso.
Purtroppo in Arno gli invasi come quello della Penna e di Levane sono piccoli e nei casi come quello del 16-17 novembre finiscono presto per essere pieni e non è più possibile trattenere l’acqua. C’è anche un progetto di dragaggio per ripulire il fondo dei laghi in modo da riportarli alla loro capienza iniziale, dato che nel corso dei decenni si sono accumulati sul fondo molti detriti.
E’ infine da segnalare che nella zona ad esempio di Ponte Buriano, dove come detto si sono avuti anche diversi danni, è stimato che la portata dell’acqua dell’Arno è stata di circa la metà rispetto a quella avuta nella storica piena del 4 novembre 1966. E’ quindi ben intuibile che nel caso si verificasse un episodio simile di forti piogge, Firenze e molte altre zone finirebbero come all’ora sott’acqua. Questo discorso non è per mettere paura, ma è una semplice constatazione dei fatti, d’altronde alcune opere di contenimento che erano state previste, specie dopo le preoccupanti piene dell’ottobre 1992, oggi a distanza di 27 anni non sono ancora state fatte.
Concludiamo dicendo quindi che speriamo vengano fatte le opere di manutenzione e sicurezza (alcune già in progetto da anni) di cui l’Arno in particolare avrebbe bisogno, altrimenti sarà solo questione di tempo prima di “sperimentare” un nuovo 4 novembre 1966…
Simone Paolucci