Situazione barica intricata.

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In questi primi giorni di febbraio hanno comandato le correnti miti ma umide occidentali atlantiche. Quando la situazione barica è questa, le previsioni diventano relativamente più facili (o meno difficili bisognerebbe dire). Abbiamo una serie di perturbazioni, cadenzate, che senza ostacoli arrivano dall’atlantico fino alle nostre regioni. Determinano un tipo di tempo variabile e dinamico, spesso piovoso, non freddo, con precipitazioni nevose su Alpi e sugli Appennini a quote più elevate. La cosa si complica un poco quando abbiamo poi a che fare alla formazioni di minimi depressionari intorno alla penisola, che in qualche modo frenano tutta l’evoluzione della perturbazione (come in questa domenica e il prossimo lunedì), che altrimenti sarebbe stata rapida come avvenuto nei giorni scorsi. A scala Europea la cosa si complica ancora di più quando vediamo l’instaurarsi di un anticiclone Scandinavo, bello vasto (SCAND positivo). In genere, con questa sinottica, con alte pressione sbilanciate così a nord, nelle zone Mediterranee la situazione rimane depressa o comunque sotto l’attacco di depressioni atlantiche basse, oppure, se il collega delle Azzorre, si lega alla cella anticiclonica Scandinava, possiamo avere gelide retrogressioni dall’Europa orientale. Per il momento non si intravedono ondate di freddo per la nostra penisola, ma un rientro nelle medie dopo il periodo mite atlantico nella prima parte della prossima settimana. In particolare, fra mercoledì e giovedì dovrebbe entrare un sistema depressionario da nord ovest. Ci attendiamo un certo peggioramento del tempo ma è ancora incerta la traiettoria della depressione che sembra passare piuttosto bassa per creare maltempo e precipitazioni sulle nostre zone.

Alessandro Nardi