Prepariamo i Pomodori!

Prepariamoci per l’inverno!

Il titolo può sembrare provocatorio con il caldo torrido di questo fine Agosto ma in realtà non appena ci sarà il primo acquazzone a raffreddare le temperature sarà il momento giusto per preparare le colture invernali: in questi ultimi giorni del mese dovremo effettuare le semine per la stagione fredda, in particolare gli spinaci, le rape, i ravanelli, le insalate da inverno, le bietole ecc . Possiamo piantare inoltre i cavoli nelle loro varietà, il cavolo nero, i cavolfiori con diversi periodi di maturazione (per Natale e per Pasqua ecc.) in modo da averli pronti a scalare e non tutti insieme. E’ ancora tempo per piantare finocchi e insalata: lattuga, canasta ecc.

Quindi sotto con vanga e zappa ( magari al mattino presto) per preparare il terreno e averlo pronto per le semine entro Lunedì 29 , fine della luna calante e fase di Luna Nuova . E’ il momento per trapiantare le fragole e fare talee di geranio, di lavanda, di melograno e di rose: per chi volesse cimentarsi nell’impresa bisogna asportare una talea legnosa giovane, cimarla e dopo aver asportato quasi tutte le foglie interrarle in una trincea con terriccio e sabbia innaffiandole regolarmente, quando avranno sviluppato l’apparato radicale vanno trapiantate in vaso e messe al riparo o in serra per poi essere messe a dimora nella primavera successiva.

Questo è anche il periodo delle conserve e delle marmellate: chi ha tempo e voglia può approvvigionarsi di prodotti freschi a poco prezzo: pesche, susine, more ( gratis, se siete disposti a bucarvi un po’), lamponi, fichi ecc. Il pomodoro è alla base di tutte le conserve: il Romano e il San Marzano si mettono in barattolo per l’inverno sia come salse che come pomodori pelati, creando deliziosi e naturali riserve a basso costo e veramente “a chilometri zero”.

Vi do due ricette della Lia:

Pomodori pelati: Si gettano un attimo in acqua bollente dopo aver inciso leggermente la buccia a croce, si tolgono con una schiumarola e si mettono subito in acqua fredda. Si toglie la buccia e si riempiono i barattoli, che verranno poi sterilizzati per 20/25 minuti.

Pomarola: Mettere a crudo nel tegame 1 Kg di pomodori, 2 carote, 2 costole di sedano, una bella cipolla con un pizzico di sale grosso. Far cuocere circa un’ora, passare con il passatutto, aggiungere un po’ di olio (poco) e del basilico tritato. Imbottigliare e sterilizzare come sopra. Volendo si può evitare di mettere l’olio, che verrà aggiunto quando si consuma la salsa.

Come potete vedere ricette semplicissime e che garantiscono la genuinità del prodotto, ma a proposito di pomodori e di prodotti naturali, vorrei chiedervi: sapete che la maggior parte dei pomodori che acquistiamo o delle piantine che interriamo non sono ottenute da semi “naturali” ma spesso da “ibridi” che poi non si possono riprodurre? I produttori di semi, spesso grandi multinazionali producono semi ibridate con caratteristiche di grande produzione e qualità ma che si riproducono solo il primo anno quando cioè noi o il contadino le comperiamo ma che non producono più la stessa pianta l’anno successivo per cui si è sempre obbligati a ricomprare il seme. Guarda che pomodori!

Quante volte ci è capitato di sentire questa frase, come se contasse solo la grandezza dei frutti e non il loro sapore o la qualità di pomodoro più o meno adatta all’impiego che se ne vuol fare. Così molti comprano piantine ibride o variamente elaborate soprattutto per avere frutti più belli e più grossi, mentre ci sono qualità gustosissime e antiche che chi non deve fare produzioni industriali ma solo avere prodotti genuini può sperimentare nel proprio giardino. Ricordo il “ costoluto fiorentino” adattissimo da strofinare sul pane oppure vari tipi di “grappolino” per una buona pastasciutta con olio e pepe o ancora i “bistecca” della mia amica Carla che è riuscita a “rifare il seme” e ogni anno raccoglie decine di chili di frutti enormi e gustosi.

Chi volesse provare a “farsi i semi” da solo può semplicemente asportarli da un pomodoro maturo del tipo che si vuol riprodurre, lavarli con acqua e poi metterli ad essiccare al sole, quando i semi sono asciutti metterli in bustine di carta e riporli al fresco a all’asciutto. A Febbraio – marzo per chi dispone di una serra o un luogo riparato si potranno seminare su poco terriccio, meglio se su “bicchierini da semina” facilmente reperibili e aspettare che le piantine, quando non ci saranno più pericoli di gelate, possano essere messe a dimora. Vi divertirete , risparmierete e forse potrete dire come la Carla: -“Questi li ho fatti da me! “

 

Franco L’Ortolano