29 Ott Lezione di Funghi!
IL PORCINO NERO DI PALAZZO DEL PERO
Camminare nel bosco in questa stagione, è bellissimo, che sia un bosco di querce, di castagni o di faggi, le sensazioni, pur diverse, sono assolutamente imperdibili: i colori caldi delle foglie che cambiano, i profumi che salgono dal terreno cosparso di foglie, di piccoli fiori e di funghi ci danno una sensazione di benessere e di comunione con la natura che ci eleva lo spirito e migliora l’umore.
Nelle nostre colline si può ammirare il corbezzolo (Arbustus unedo), un arbusto, a volte grande come un albero di 8-10 metri, che in questo periodo si presenta con la sua veste più splendente, le foglie verdi, i piccoli fiori bianchi o leggermente rosati che formano grappoli delicati e i frutti rossi e gialli, buoni da mangiare e da farci marmellate, gelatine, sciroppi…
E’ tempo di funghi e di castagne, è ancora possibile trovare gli ultimi porcini oppure dei funghi più invernali ma ugualmente gustosi come gli ordinelli bianchi (Leopaxillus Candidus) o blu (Lepista nuda) o le russole (Hygrophorus Russula). Per non parlare dei preziosi Ovoli(Amanita Cesarea) eccellenti tanto da meritarsi questo nome dai romani perché degni di stare alla mensa dei cesari.
Ma il fungo più famoso e ambito dagli aretini è senza dubbio il Porcino in tutte le sue varianti: dal Boletus Edulis che cresce appunto nei boschi di querce e castagni, o del Boletus Aestivalis che si trova nel periodo estivo, al Boletus Appendiculatus, ma soprattutto al Boletus Aereus, il Porcino Nero al vertice della commestibilità e del sapore, con un profumo delizioso e intenso, con un cappello che può arrivare fino a 30 cm. Dapprima emisferico, poi convesso ed infine appianato, molto sodo e carnoso, la cuticola, che è il primo strato che ricopre il cappello, si presenta asciutta e finemente vellutata, anche gibbosa, il colore tipicamente scuro, bruno seppia, marrone scuro fino al nero, a volte più chiaro a secondo che si trovi tra scope o sotto una querce o un castagno. Il gambo all’inizio obeso, ovoidale, poi allungato e tipicamente panciuto, bulboso, pieno, sodo e robusto. La sua carne molto soda è bianca e immutabile al taglio, il gusto squisito. Questo fungo che può essere consumato anche crudo, se giovane e perfettamente sano, cresce in quasi tutta la provincia di Arezzo ma la palma d’oro per la qualità il profumo e la bellezza, anche del luogo, spetta a Palazzo del Pero che oltre ad avere un microclima particolare può senz’altro vantarsi di avere i migliori porcini del mondo!
Se volete cimentarvi nella raccolta di funghi accertatevi sempre sulla specie e la tossicità non fidatevi dei colori e dell’aspetto ma fateli esaminare da un esperto anche se avete il minimo dubbio. Portatevi un cesto di vimini che possa permettere alle spore di poter tornare alla terra, non usate buste di plastica! Pulite sempre il gambo del fungo con un coltello, grattandolo leggermente così che il prezioso micelio resti nel terreno. Immedesimatevi nella natura, respirate, osservate, annusate, lasciatevi prendere e godetevi la camminata e se non trovate i porcini, pace, non rimpiangerete di non essere stati a sudare in palestra!
Franco Landini
Sotto delle bellissime immagini dell’autore!