14 Gen L’avvitamento orario dell’Alta Pressione
Guardate che bella immagine del satellite (sull’infrarosso) questa mattina: si nota chiaramente l’arco che sta facendo fare il campo alto-pressorio sul Mediterraneo alle perturbazioni atlantiche: in pratica esse sono costrette ad aggirare la campana di alta pressione, indebolendosi e non provocando alcun effetto sulla nostra penisola, se non l’avvento di cirraglia o nubi stratiformi di passaggio. Con questa figura barica, la circolazione al suo interno è oraria e provoca subsidenza e compressione verso il basso, dissipando la nuvolosità e distorcendo le perturbazioni in arrivo (che spesso vanno in frontolisi). Siccome il gradiente pressorio risulta basso su zone estese, la ventilazione è debole o del tutto assente, l’aria ristagna e si umidifica nei bassistrati, provocando, in inverno, nebbie e foschie nella valli e nelle pianure, mentre in quota l’aria risulta più secca e addirittura più mite (inversione termica). In questo momento sia nelle Alpi che negli Appennini, anche su quote abbastanza alte, le temperature risultano del tutto positive, non permettendo ai cannoni di sparare la neve artificiale. Questa situazione andrà avanti per diversi giorni, almeno fino a martedì, poi ci potrebbe essere un netto cambio di circolazione, con aria fredda in arrivo (da confermare!)
Alessandro Nardi