12 Lug La nube orografica di Lignano
Questo è il termine tecnico, ma gli aretini la chiamano “il cappello di Lignano” e spesso la associano con l’arrivo della pioggia. Spesso questa circostanza è veritiera, ma non è sempre così. Quando arriva una perturbazione, 7 volte su 10 si instaurano inizialmente correnti meridionali, spesso umide. Queste impattano perpendicolarmente su Lignano: l’aria, trovando la barriera montuosa, è costretta al alzarsi verso l’alto. Salendo di quota è costretta a raffreddarsi (trovando pressioni più basse) e quindi a condensarsi, formando la classica nube sulla vetta. Questa nube, a seconda della intensità delle correnti in quota, verrà “striata” per qualche centinaio di metri verso la città, ma poi tenderà a dissolversi, poiché la corrente d’aria, una volta scavalcato Lignano, tende a scendere. Nella discesa, l’aria si comprime e si secca, dissipando la nube (fenomeno di fohn in piccola scala).
Questa mattina non c’è nessun fronte perturbato in arrivo, ma solo tanta umidità nell’aria e una corrente di libeccio sostenuta in quota: ecco perché su Lignano c’è il cappello (che si dissolverà col passare delle ore per la maggiore insolazione e quindi abbassamento dell’umidità relativa) ma non è in arrivo nessuna fase di maltempo. Al massimo nel week end avremo un deciso ricambio di aria ma pensiamo che non avremo fenomeni di instabilità rilevanti.
Alessandro Nardi