30 Mag La grandinata di Tegoleto e Pieve al Toppo
Oggi come era da previsione intensi temporali hanno colpito gran parte dell’Italia compresa la nostra provincia che nel primo pomeriggio ha sperimentato una grandinata molto intensa nelle zone a sud di Arezzo. In particolare nelle zone di Tegoleto, Pieve al Toppo e Civitella sono caduti addirittura alcuni centimetri di grandine al suolo che hanno imbiancato tetti, strade e automobili. Osservando di persona questa cella temporalesca da casa mia ho potuto notare come abbia iniziato a scaricare dietro le colline di Vitiano per poi estendersi verso le zone più colpite intensificando la precipitazione e le fulminazioni. Ieri nella mia previsione avevo accennato a fenomeni localmente più intensi dovuti a convergenze di venti al suolo che effettivamente si sono verificate e che non hanno fatto altro che incentivare i fenomeni facendoli diventare particolarmente forti. Per noi meteorologi può essere anche semplice talvolta prevedere una giornata temporalesca ma certi fenomeni restano ancora molto difficili da localizzare. Cerchiamo allora di capire con alcune mappe cosa è accaduto nello specifico quest’oggi e cosa possa aver provocato tale manifestazione. Innanzi tutto l’Italia in genere non era affatto protetta del tutto dall’alta pressione lasciando infiltrazioni di aria più instabile da nord-est che aiutano non poco i cumuli a svilupparsi. In secondo luogo passiamo all’umidità e al vento alla quota di circa 3000 metri (700 hpa) che ci aiuta non poco a prevedere lo spostamento e le zone dove può formarsi la cella. Nella mappa successiva notiamo aria piuttosto umida e con scarsa ventilazione alla quota dei 700 hpa che fanno restare per più tempo il sistema sopra le stesse zone facendo accumulare l’eventuale grandine —>
Inoltre l’indice temporalesco era previsto piuttosto elevato quindi con rischio più alto di avere celle più intense.
Passiamo adesso a quello che secondo me è stato il fattore scatenante più importante. Sarebbe a dire la convergenza dei venti al suolo che ha fatto sollevare l’aria verso l’alto facendo crescere ulteriormente il sistema temporalesco. Nelle due immagini successive vi mostro come il modello del Lamma a 3km avesse effettivamente previsto una certa zona di convergenza dei venti nelle zone indicate e colpite dalla grandine, cosa che viene confermata dall’immagine di oggi in tempo reale di meteonetwork che evidenzia ancora di più un fattore così importante per lo sviluppo di una cella più organizzata delle altre.