29 Mar Costellazioni: Il Toro
IL TORO
Tutti i miti dell’antichità cominciano con il toro ( alcuni con il serpente), non poteva mancare nel cielo dei greci il mitico animale simbolo per eccellenza di forza immensa e di virilità, non a caso Giove si trasformò in un bianco e bellissimo toro per incantare e poi rapire la giovinetta Europa caricandosela in groppa e, dopo aver attraversato il mare Egeo, portarla nell’isola di Creta dove si congiunse con la bellissima vergine.
Non era certo nuovo a simili imprese il grande Giove, praticamente tutte le dee dell’Olimpo, non disdegnando le comuni mortali, erano riserva di caccia del dio. D’altronde uno che cosa lo fa a fare il re degli Dei con tutti i grattacapi che ne derivano! Pratica continuata fino ad oggi da quasi tutti i potenti fino a tarda età……
Dicevamo del Toro, a ovest di Orione (sulla destra della grande costellazione) è ancora facilmente osservabile nelle prime ore della sera ed è facile trovarlo nel cielo: disegnando una diagonale immaginaria dalla cintura di Orione verso l’alto si incontra un gruppo di stelle fatto a V, sono le Jadi, che formano la testa del Toro, la stella a sinistra il alto è Aldebaran, l’occhio balenante del Toro. Prolungando la V verso l’alto troverete altre due stelle luminose che vanno a formare le due corna, a destra della grande V vedrete un gruppo di stelle luminosissime e vicine tra loro: le Pleiadi, che sono la groppa del celeste animale.
Cosa osservare
La stella più importante e famosa del Toro è Aldebaran, lucente di riflessi corruschi specialmente se osservata a modesta elevazione sull’orizzonte e con condizioni aeree instabili, come in questo periodo. Essa rappresenta l’occhio del Toro, ma il nome originato dalla frase araba “na’ir al dabaran”, significa soltanto “la luce che segue” in riferimento alle Jadi che come una mandria luminosa precedono la bella stella durante il suo arco notturno.1 I Persiani la consideravano una delle “stelle Regali” insieme a Regolo, Antares e Fomalhaut. Per gli indù era Sataves, per i latini era la Stella Dominatrix. Aldebaran è una gigante rosso-aranciata 40 volte più grande del Sole e 120 volte più luminosa. Nella punta estrema della costellazione Elnath (in arabo l’estremità) è la punta del corno superiore, si trova a 300 anni luce dalla Terra ed è 1700 volte più luminosa del Sole anche se a noi arriva solo una piccola parte di tanta potenza. A titolo di curiosità ricordiamo che si trova collocata nell’anticentro galattico, il punto esattamente opposto al centro geometrico e dinamico della Galassia, il quale, dal nostro punto di osservazione si trova nel Sagittario.
La punta dell’altro corno è rappresentata da una stella blu luminosa chiamata dai cinesi “ la Porta del Cielo”, a meno di due gradi a NW di questa si trova la celeberrima Crab Nebula, che Messier nel XVIII secolo denominò come M1, mettendo a quella bianca spuma di luce palpitante il numero 1 del suo catalogo di oggetti non stellari . E’ sicuramente una delle poche formazioni nate dalla deflagrazione di una supernova che gli uomini abbiano potuto osservare lasciandone una documentazione accurata, soprattutto dai cinesi. Per l’osservazione bisogna disporre di un buon telescopio per poter apprezzare le delicate sfumature rossastre e verdoline in una debole luminescenza azzurra. Bello da osservare è anche l’ammasso delle Jadi, la faccia del Toro, a occhio nudo si vedono solo cinque o sei stelline ma il loro numero è stimato in 350 e la loro massa totale è 320 volte quella del Sole.
Ultimo, e non ultimo, M45 l’ammasso delle Pleiadi che risplendono nell’angolo nord occidentale della costellazione: ad occhio nudo si vedono 5, 6 o 7 stelle, ma anche solo con un buon binocolo si rimane incantati alla vista di decine e decine di stelle azzurrine, la più luminosa delle quali è Alcyone, che appaiono brillanti sullo sfondo del cielo particolarmente nero.
Buona osservazione.
Landini Gianfranco