13 Gen Profonda incertezza sulla prossima settimana: arriva il freddo o no?
Dando per scontato il raffreddamento graduale previsto per il prossimo week end, per merito di una discesa artico-marittima che prenderà principalmente l’est europeo e solo di striscio la nostra penisola in un contesto di tempo buono e soleggiato per la nostra regione, nel proseguo regna una profonda incertezza modellistica. Alcuni siti (quelli in cerca di “click” ) si sono fin troppo esposti. Noi, stamani, prendiamo al vaglio due ipotesi a medio termine che i due principali modelli matematici, nelle corse ufficiali, ci fanno intravedere.
La prima ipotesi è quella del modello USA Global Forecast (GFS) che noi riteniamo abbastanza estrema ma anche affascinante per chi mastica la materia. Magari alla prossima corsa sarà già rivista, ma noi vogliamo lo stesso mostrarvela. In pratica si verrebbe a creare un ponte anticiclonico fra Alta pressione delle Azzorre e Alta pressione Russa (il famoso ponte di Weikoff). In questo modo un nucleo gelido estremo di muoverebbe dall’est europa in direzione dei Balcani e poi prenderebbe la penisola. E la situazione sinottica più fredda che ci possa essere per le nostre lande poichè si tratterebbe di aria polare continentale, pellicolare e molto fredda nei bassi strati. All’inizio si tratterebbe di aria fredda, gelida, ma secca per la nostra regione, ma le carte fanno vedere la successiva creazione di un minimo di pressione tirrenico e nel caso sarebbe neve al piano anche nel nostro versante!
La seconda ipotesi (forse con maggior credito) è quella formulata dal modello europeo ECMWF di Reading. Nessuna creazione di ponte altopressorio (oppure di breve durata). L’alta pressione presente nel fine settimana verrebbe bucata in seguito dalla discesa di una depressione nord-atlantica accompagnata da aria artico-marittima (meno fredda della continetale), ma più umida e foriera di precipitazioni. La traiettoria risulterebbe incerta, ma le regioni in pole-position per il maltempo sarebbero quelle centro-settentrionali, con termiche che all’inizio non sarebbero nemmeno troppo fredde (correnti iniziali da sud-ovest se la traiettoria dovesse avere un asse franco-ispanico). Molta neve per Alpi meridionali e Appeninno centro-settentrionale a quote medio-basse.
Chi la spunterà? Difficile dirlo. Seguiteci nei prossimi appuntamenti.
Alessandro Nardi