22 Mar Alta pressione fino a venerdì: il volto mite della Primavera
Come sappiamo le stagioni intermedie sono spesso capricciose specialmente quella in essere: il luogo comune che la Primavera deve essere mite, soleggiata e stabile non trova certo corrispondenza nella climatologia. In questa stagione si accendono i contrasti, le masse d’aria provenienti da nord sono ancora molto fredde (inerzia termica) e quelle provenienti da sud si fanno sempre più calde. Difficile in questo contesto avere periodi troppo prolungati con bel tempo.
Fino a venerdì, comunque, (o parte di sabato, vedremo……) assaporeremo il volto stabile e mite di questa stagione: l’anticiclone europeo allargherà le maglie verso la nostra penisola interrompendo il flusso freddo che ci ha interessato dal week end. Le temperature diurne sfioreranno i 20° anche se al mattino converrà coprirsi bene visto che farà ancora decisamente freddo (non sono escluse temperature prossime allo zero nella prossima notte su mercoledì).
Da domenica la prognosi è incerta: ci potrebbe essere un implosione del campo altopressorio con infiltrazioni di aria da nord, con possibile instabilità. Ne riparleremo quando le cose saranno più chiare.
Diamo un cenno didattico su questa figura stabilizzante: di alte pressioni ne esistono di diversi tipi. Quella che ci interesserà è a carattere dinamico (esiste anche quella termica delle aree continentali in inverno, quella orografica dovuta all’impatto e accumolo delle masse di aria sui contrafforti montuosi, abbiamo quelle intercicloniche ecc ecc).
Con l’alta pressione a carattere dinamico abbiamo una convergenza delle correnti in quota che si accumulano e sono costrette a scendere: nella discesa verso il basso (e conseguente divergenza al suolo) l’aria si comprime e si riscalda (effetto compressione e subsidenza) dissipando le nuvole o comunque non creando i presupposti per la condensazione di aria umida in quota (mentre potrebbe succedere al suolo in inverno con la creazione delle nebbie da irraggiamento).
Nel nostro emisfero l’aria, in questa figura barica, ruota in senso orario (una sorta di avvitamento) e i venti, in genere, all’interno di essa sono piuttosto deboli poichè le isobare sono molto distanziate fra di loro. Le pressioni più alte si trovano al centro e allontanandosi da esso, via via, la pressione decresce.
Alessandro Nardi