Periodo più propenso alle precipitazioni?

Finalmente dopo un lunghissimo periodo poco piovoso (per non dire siccitoso) per molte zone del nord, delle Alpi e delle centrali Tirreniche, abbiamo avuto l’auspicato cambio di circolazione con ritorno delle precipitazioni che, nella giornata di giovedì, sono state pure molto abbondanti. Ovviamente non basta questo episodio per risolvere una situazione che si era “incancrenita”, ma come possiamo vedere dalle immagini che alleghiamo siamo fiduciosi per il prossimo futuro.
Fino ad una settimana fa eravamo in un regime di NAO positiva (o al massimo tendente alla neutralità) mentre da qualche giorno abbiamo avuto un cambio di segno.
L’indice Nao (north atlantic oscillation) misura il divario pressorio orizzontale fra le alte latitudini atlantiche e quelle del medio atlantico. In parole semplici, in caso di Nao tendenzialmente positiva abbiamo una forte depressione nel settore nord atlantico (area Islandese) e al contempo un forte anticiclone (Azzorre) nei settori più meridionali che spesso risulta invadente per le sorti del tempo delle basse latitudini Europee, penisola compresa. Le perturbazioni (e il flusso atlantico) tende ad essere scarsamente ondulato e comunque a percorrere le alte latitudini Europee quindi a NON interessare la nostra penisola e la penisola Iberica. Al massimo aggirano l’anticiclone e si ripresentano sui Balcani o sull’est Europa: praticamente come è quasi sempre successo fra gennaio e tutto marzo (salvo una breve pausa fra fine gennaio ed inizio febbraio). La persistenza di questa positività dell’indice (che ricordiamo è descrittivo e non predittivo) ha fatto si che le zone settentrionali e tirreniche abbiano avuto un periodo senza piogge e tendenzialmente con temperature superiori alla norma (specie in febbraio e marzo) con la complicità dello sbarramento alpino e i numerosi episodi di Foehn.
Al contrario, in caso di Nao negativa (come abbiamo adesso e avremo probabilmente nei prossimi giorni) questo divario pressorio fra medio atlantico e alto atlantico si attenua o addirittura troviamo zone di pressioni elevate proprio nei settori compresi fra Islanda e Groenlandia (vedi immagine allegata) e zone di bassa pressione nel medio Atlantico fino ad arrivare nel Mediterraneo centro occidentale del Mediterraneo. Facile intuire (anche se non sempre è così) che fasi di Nao negativa o tendente al negativo facilitano tempo più dinamico e piovoso sulla nostra penisola o comunque con alte pressioni non invadenti mentre le fasi opposte di Nao positiva facilitano la distensione per paralleli dell’anticiclone delle Azzorre verso i nostri settori con perturbazioni che passano spesso a nord delle Alpi senza interessarci. La Nao negativa unita alla gemella AO negativa facilita anche episodi molto freddi nel periodo invernale. Di questo magari ne parleremo in un altra occasione.
Alessandro Nardi