14 Nov Qualcosa cambierà nel lungo termine.
Forse non bisognava essere esperti di meteo per mettere un titolo del genere: ovvio (o quasi) che questa situazione decisamente anomala non poteva durare ancora così a lungo. Stessa cosa la potevamo dire anche nel lontano inverno 89/90 (qualcuno della mia età si ricorderà) quando invece l’alta pressione mise le radici nel Mediterraneo per tutta la stagione invernale senza sosta! Non dovrebbe essere questo il caso, almeno noi della redazione lo speriamo. Per dare uno sguardo al lungo termine, appurato che anche per la prossima settimana nulla cambierà, ci facciamo aiutare dal modello matematico di Ensemble (base GFS) che ci elenca tutte le probabilità espresse dai “clusters” (o spaghetti…..) ognuno dei quali ci mostra una possibile evoluzione. Come detto sopra, per quasi tutta la prossima settimana i clusters sono ben allineati, segno che l’anticiclone sub-tropicale con molta probabilità detterà legge, con temperature a 1500 m nettamente sopra media e precipitazioni azzerate. Qualcosa sembra cambiare in terza decade (e qui la prognosi si fa più incerta): una saccatura nord-atlantica si farà strada in senso meridiano fino al Mediterraneo centrale seguita da aria più fredda (ma non gelida!!!!) di origine polare o artica (staremo a vedere il tipo di massa d’aria) ma sempre di tipo marittimo in tutti e due i casi. Possibile quindi un ritorno alle piogge e ad un clima certamente più consono, con finalmente le nevicate sulle Alpi e forse sugli Appennini. Vedremo in seguito se sarà solo un fuoco di paglia o un cambio deciso di circolazione.
Alessandro Nardi