04 Mar Forse si cambia registro….
Forse siamo di fronte ad una svolta stagionale, almeno dal punto di vista di circolazione generale su scala Europea. Dopo il dominio incontrastato del flusso perturbato (a tratti fin troppo mite) dall’Atlantico, da metà dicembre fino ad ora, questa corrente potrebbe subire un netto stop, almeno in sede Mediterranea. Dopo il peggioramento di queste ore che ha apportato altre piogge e la neve, a tratti anche piuttosto copiosa, sui nostri rilievi appenninici a partire dalle quote medie (una manna per le località sciistiche), il tempo andrà lentamente migliorando pur con il disturbo del grecale. La depressione muoverà passi verso sud est andando ad interessare direttamente il meridione e nel contempo un cuneo di alta pressione andrà a collegarsi a uguale figura barica posizionata sulla Russia: un ponte anticiclonico con massimi oltr’alpe che non permetterà ad ulteriori perturbazioni di scendere verso sud est, ma al contrario, di deviare il flusso verso nord-est. Questa la situazione barica che molto probabilmente potrebbe essere realtà nel week end prossimo:
Tempo stabile quindi in prospettiva per tutto il nord, Alpi comprese e per i settori Tirrenici, fra l’altro sottovento alle correnti nord-orientali che persisteranno un po’ per tutta questa settimana. Solo al meridione una circolazione fresca e instabile secondaria potrebbe guastare ulteriormente il tempo. Situazione barica stabilizzante per la nostra regione che potrebbe durare per diversi giorni (questa è la notizia!!!) senza l’incubo delle piogge finora molto abbondanti. Qualche insidia però sarà presente nel lungo termine: una zona di alta pressione così sbilanciata a nord potrebbe permettere a gocce fredde provenienti da nord-est di apportare condizioni invernali (ovvero quelle che non ci sono mai state fino ad ora) con arrivo di aria piuttosto fredda. Per ora è solo una congettura evidanziata a sprazzi dai modelli matematici:
Per ora non pensiamoci nemmeno e godiamoci un periodo più soleggiato (specie da venerdì in poi) e senza le precipitazioni.
Alessandro Nardi