22 Ago Il freddo, killer invisibile!
Il freddo uccide: beh, a dire così, qualcuno potrebbe dire che abbiamo scoperto l’acqua calda… Ma in realtà voglio farvi conoscere un’interessante curiosità legata al freddo, che probabilmente alcuni non sanno.
Non mi riferisco a temperature polari o molto fredde, quelle è evidente che il corpo umano non può sopportarle! Mi riferisco a temperature fredde che abbiamo anche noi ogni inverno: ebbene si, temperature intorno agli zero gradi, anche un po’ superiori allo zero, possono essere letali per l’uomo!
Il perché è semplice, spero però di riuscire a spiegarmi bene.
Quando delle parti del corpo restano esposte al freddo, la frequenza cardiaca aumenta, la pressione arteriosa cresce perché i vasi sanguigni della pelle si restringono per trattenere più sangue agli organi vitali; più delle parti del corpo restano esposti al freddo più il sangue diventa denso e viscoso!
Questa è la reazione naturale che ha il corpo per cercare di difendersi dal freddo, ma a volte questa reazione naturale può portare alla morte per arresto cardiaco!
Infatti, più il sangue è denso e viscoso, più aumenta il rischio della formazione di emboli e quindi il rischio di un attacco cardiaco!
Dal numero maggiore di morti per arresti cardiaci in inverno rispetto alle altre stagioni è stato provato che la causa è questo killer invisibile: il freddo!
Quindi, in inverno non bisogna restare troppo a lungo esposti al freddo, anche se sono solo poche parti del corpo ad essere esposte al freddo è bene che non ci restino per molto tempo. Se bisogna restare al freddo per diversi minuti, meglio coprirsi con un berretto, sciarpa e guanti. Queste banali protezioni possono salvare la vita!
Ovvio che la sensazione di freddo cambia da soggetto a soggetto: ci sono persone che già con +10°c sentono fresco, mentre altre vestite allo stesso modo con +5°c stanno ancora bene. Fino a che non sentiamo freddo non c’è problema, è da quando si inizia a tremare e avere i brividi di freddo che bisogna evitare di stare esposti al freddo per “lungo” tempo!
Simone Paolucci