Capodanno: moderato peggioramento, poi fase alto-pressoria

In attesa di capire se un probabile Stratwarmig possa scombussolare le carte di questa parte di inverno, specie dalla seconda metà di gennaio, con netto cambio circolatorio nell’emisfero boreale e forse anche sull’Europa, proviamo a dare una tendenza per i prossimi 7/10 giorni (oltre è davvero inutile guardare). Assodato che fino alle prime ore di Capodanno il tempo su tutto lo stivale rimarrà stabile in compagnia dell’alta pressione delle Azzorre, con pomeriggi tutto sommato gradevoli (con massime fra gli 8 e gli 11 gradi in pianura) e nottate piuttosto fredde, per un forte irraggiamento notturno e inversioni termiche (nelle conche appenniniche si passeranno anche i -5°), i modelli matematici in nostra visione evidenziano un peggioramento del tempo fra Capodanno e Mercoledì 2, ad opera di una stretta saccatura atlantica in successiva evoluzione a cut-off e spostamento addirittura nei pressi del Nord Africa:

ecco il fronte atlantico previsto per le ore centrali di Capodanno approcciarsi verso le regioni occidentali:

 

 

ecco la sinottica a 500 hpa e la pressione al suolo…

sarà un peggioramento solo moderato, con il ritorno delle piogge e della neve in appennino ma solo a quote medie, almeno in Toscana. Un pò di neve a quote basse potrebbe essere possibile in alcune zone della Pianura Padana piemontese, oltrepò pavese e cuneese. Passato questo peggioramento, già giovedi o al massimo venerdì saremo di nuovo sotto la protezione dell’alta pressione disposta come una “Omega” (ovvero con asse meridano, con a destra e a sinistra due figure di bassa pressione). Questa configurazione sembra stazionaria anche nei giorni successivi e quindi garantirà probabile bel tempo almeno fino all’epifania:

 

con di nuovo netto aumento termico in quota e zone pianeggianti in preda alle inversioni termiche e al freddo notturno, ma anche ai pomeriggi con temperature tutto sommato gradevoli. Pensiamo che questa proiezione sia molto attendibile e passibile di poche variazioni. Vedremo in seguito cosa ci riserveranno tutti i movimenti in stratosfera e se avranno (e in che modo) risonanza anche ai piani più bassi, ovvero in troposfera.

Alessandro Nardi

 

nell’immagine sotto:

i famosi “spaghetti” con il run ufficiale di gfs (verde) e tutte le altre perturbazioni del modello, che convergono verso un periodo anticiclonico ad eccezzione di qualche sparuto clusters.