I dati del maltempo del 5 – 6 novembre

Vediamo in questo articolo di riassumere i dati principali del maltempo avuto nei due giorni di sabato 5 e domenica 6 novembre.

Partiamo con Arezzo: in città i danni sono stati causati principalmente dalla tanta pioggia caduta nelle prime ore di domenica, in particolare nelle due ore tra le 4 e le 6 in cui sono caduti ben 61.2 mm. Rovescio maggiore tra le 5.30 e le 5.45 in cui si sono avuti 8.0 mm in 5 minuti, diventati 14.0 mm in 10 minuti e poi diventati 20.0 mm in 15 minuti.

Nel complessivo dei due giorni di sabato e domenica, la pioggia maggiore è stata nella zona di Salutio, in Casentino, alla nostra Davis in Loc. Mulino del Bonano cha ha avuto 174.8 mm. Diverse località hanno superato i 150 mm di pioggia. Le piogge in provincia si sono avute su un arco di tempo di circa 41 ore.
Numerosi gli allagamenti nei campi vicino ai fossi e torrenti, che in alcuni casi hanno coinvolto anche strade e abitazioni.
Poche piogge nella parte sud della Valdichiana: all’estremo sud della provincia in Loc. Capezzine si sono avuti solo 13.8 mm. 

Sotto un’immagine che mostra le piogge avute in Toscana in 24 ore, tra le ore 17 di sabato e le ore 17 di domenica.

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Sotto una tabella in cui sono riportati i valori di pioggia caduta in 36 ore. Stazioni della rete CFR Toscana. Non sono i valori totali di pioggia, ma quasi.

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Altri dati di altre stazioni.
Salutio (Loc. Mulino del Bonano) 174.8 mm – massimo in provincia
Campi di Bibbiena 155.4 mm
Pratovecchio 97.6 mm

Sotto i dati degli idrometri dei rilevamenti del gruppo CFR Toscana. Da notare come in alcuni casi si sia superato il livello di allerta.
In alcuni dati idrometrici i livelli di allerta non compaiono nel grafico perché ancora non sono stati calcolati.

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Torrente Ambra, che è esondato in più punti.

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Il Canale Maestro della Chiana (Chiana) non ha avuto problemi, dato che nella parte sud della Valdichiana ha piovuto poco.

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Sotto i dati dei tre idrometri presenti della parte del Fiume Arno nella nostra provincia.

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Notevole il valore raggiunto dall’Arno a Capolona – Subbiano. Erano diversi anni che non veniva raggiunto un valore così alto. Ero li in zona a vedere proprio verso le ore 19 di domenica quando era alto, tante le persone che guardavano, e faceva veramente impressione.

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Ottimo lavoro da parte della diga di Montedoglio, in cui il livello del lago era abbastanza basso e l’acqua è stata fatta defluire in maniera regolare, come avviene normalmente, fermando la piena del Tevere e immagazzinando acqua preziosa.
Qui i dati idrometrici che lo dimostrano, con il rilevamento a Pieve Santo Stefano, poco prima della diga, in cui si vede che il Tevere era salito molto.

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Poi il dato del livello in aumento del Lago di Montedoglio (i cui livelli di allerta in realtà non sono i reali massimi, perché è considerato il fatto che manca ancora la parte di muro del canale di scolo crollato a fine dicembre 2010).

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Qui il dato idrometrico appena a valle della diga, in cui si vede il livello sempre stabile, segno appunto che è stata trattenuta acqua ed è stato impedito che continuasse la piena del Tevere. La funzione importante delle dighe a livello idrogeologico è proprio questa.

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Nel complesso generale della provincia possiamo dire che è stata certamente una forte ondata di maltempo, la più forte da quella avuta nel novembre 2012. Rispetto a quella avuta ora, nel novembre 2012 fu più colpita la Valdichiana e meno il Valdarno.
Mi dissocio totalmente da discorsi a vanvera letti in giro in questi giorni del tipo “piogge così non si sono mai viste”, oppure paragoni assurdi con l’evento del novembre 1966 che ebbe cumulati di pioggia (e conseguenze) decisamente peggiori e di cui ho ampiamente parlato proprio pochi giorni fa, dato che quest’anno era
il 50° anniversario. Potete rivedere l’articolo cliccando qui.
Da allora, in questi 50 anni ci sono stati diversi eventi importanti di maltempo, ma che sono ormai del tutto dimenticati. I dati registrati dalle stazioni meteo sono importanti proprio per non dimenticare, perchè sono prove inconfutabili. Nell’incredibile ottobre 1992 nell’arco di 12 giorni si ebbero ben 2 fasi di grosso maltempo, alcuni paesi di fondovalle in Casentino come Corsalone e Rassina furono alluvionati, sfiorando la tragedia.

 

Simone Paolucci