11 Mar In vetta al Monte Falco (1658 m) !!
Ieri, approfittando della bella giornata, sono arrivato fino alla vetta del Monte Falco, quota 1658 m.
La zona è quella conosciuta con diversi nomi: la Burraia, Passo della Calla, Monte Falterona, Campigna.
Il Monte Falco (1658 m) è la vetta più alta della provincia di Arezzo e dell’Appenjnino Tosco-Romagnolo, ed è in comproprietà tra le province di Arezzo (AR), Firenze (FI) e Forlì-Cesena (FC).
Un’altra vetta vicina importante della zona è il Monte Falterona (1654 m), monte dove nasce l’Arno, che è in comproprietà tra le province di Arezzo e Firenze.
Le temperature registrate dalla stazione meteo a quota 1645 m sono state: minima -6.1°c e massima -1.7°c. Una bella differenza rispetto alla città di Arezzo, dato che la stazione meteo di Arezzo AM (Molin Bianco) ha fatto minima +5.6°c e massima +13.0°c. Il giorno prima (9 febbraio) la differenza era stata ancora maggiore, con Arezzo AM che aveva fatto una massima gradevole di +13.2°c, mentre sul Monte Falco la massima era stata fredda con -2.8°c. Una differenza quindi di ben 16°c!
La neve al rilevamento ufficiale del Servizio Meteomont a quota 1450 m era di 53 cm (rilevamento di cui io riporto gli aggiornamenti nella sezione del BOLLETTINO NEVE).
Dal parcheggio principale a Fangacci (1480 m) per arrivare alla vetta del Falco ci vuole circa un’ora, meno tempo ovviamente in discesa.
Attenzione al tratto che bisogna affrontare intorno al rifugio militare che rappresenta l’unica insidia del percorso. Non consigliabile per chi soffre molto di vertigini. Tutto il resto del sentiero per arrivare alla cima del Falco è semplicissimo.
Salendo si va nel punto dove c’è l’arrivo dello skilift a quota 1640 m.
Su questo traliccio c’è la stazione meteo del Monte Falco. Ma le foto della stazione meteo non le metto adesso, le metterò tra alcuni giorni.
Da qui c’è la vetta del Falco, con i parti. Neve variabile perché qui sul crinale c’è il vento che fa lo scaccianeve. Poi le zone esposte al sole risento in maniera molto maggiore dello scioglimento della neve. Direi che oltre i 1550 m, in diversi punti la neve superava i 100 cm, in alcuni punti però era solo di pochi centimetri.
Tirava vento forte che accentuava notevolmente la sensazione del freddo. Se la temperatura era sui -2.5°c, con un vento di 50 km/h, la temperatura percepita (Wind Chill – Raffreddamento da vento) era di -11.5°c!
Pochi metri, li c’è la vetta del Monte Falco!
Il prato sulla vetta, bello anche in estate.
Da qui, per la vetta del Monte Falterona (1654 m) ci vorrebbe ancora una mezzora.
Verso la zona dell’Abetone c’era foschia e il Monte Cimone (2165 m) non era visibile.
Qui verso Poggio Piancancelli (1576 m), Pian delle Fontanelle, le Balze delle Rondinaie e all’orizzonte la Val Padana.
Oltre la spianata della Val Padana, insieme alla foschia, all’orizzonte si intravedevano le Alpi !!
In molti punti all’ombra era visibile al suolo la calabrosa caduta dagli alberi. La calabrosa e la galaverna sono abbastanza di casa in questa zona.
Alcune foto dei tratti di sentiero.
Da notare qui il segno del sentiero CAI in basso a destra, alla pari dell’altezza della neve, prova schiacciante che in questo tratto la neve era bella alta, ben superiore ai 100 cm.
La strada che da Fangacci arriva al Rifugio Militare.
Uno dei fossi coperti dalla neve.
Un paio di foto al punto dove c’è il rilevamento neve del Servizio Meteomont, a quota 1479 m, accanto al Rifugio La Capanna (1488 m).
Una zoomata al metro: come potete vedere indica 53 cm di neve. L’altezza massima raggiunta in questo inverno 2011-2012 è stata 150 cm. Per la cronaca, il massimo raggiunto lo scorso inverno 2010-2011 fu 163 cm, mentre nell’inverno di due anni fa 2009-2010 la neve arrivò a 173 cm).
Infine l’immagine mattutina della webcam al Rifugio La Capanna (1488 m).
Simone Paolucci